Asti – Un'eccezionale concentrazione di letteratura, musica, magistratura ad Asti per il Premio Asti d’Appello, del quale, durante la serata di domenica 29, Paolo Conte ha officiato la rinascita.
Solo all'ultimo la giuria “togata” ha conosciuto dal notaio chi abbia votato la giuria popolare e ha dichiarato la sua scelta tra i migliori scrittori della stagione letteraria 2009, proclamando, alle 21.30, le vincitrici, ex aequo, Dunja Badnjevic (L'isola nuda, Bollati Boringhieri) e Elena Loewenthal (Conta le stelle, se puoi, Einaudi).
Questi gli altri autori in gara: Paola Capriolo (Il pianista muto, Bompiani), Christian Frascella (Mia sorella è una foca monaca, Fazi), Massimo Lugli (L’istinto del lupo, Newton Compton), Letizia Muratori (Il giorno dell’indipendenza, Adelphi), Antonio Scurati (Il bambino che sognava la fine del mondo, Bompiani), Andrea Vitali (Almeno il cappello, Garzanti).
Impegnata in Francia, Delphine de Vigan, si è ritirata. Mentre Antonio Scurati, liberato da un precedente impegno, ha deciso di arrivare in tempo per la votazione pur partendo sfavorito: rispettando il regolamento del premio, infatti, la sua annunciata assenza aveva tolto alla giuria popolare - composta dai soci dell’Associazione Premio Letterario Asti d'Appello - la possibilità di votarlo.
Tutta di nomi celebri la giuria togata che ha decretato il vincitore tra i romanzi in concorso: Paolo Borgna, magistrato del Tribunale di Torino, Carlo Federico Grosso, avvocato penalista già docente universitario e componente del CSM, Marcello Maddalena, procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Torino, Carlo Nordio, procuratore aggiunto della Repubblica di Venezia e Luciano Violante, docente universitario già magistrato, deputato e presidente della Commissione Antimafia.
Il violinista Salvatore Accardo ha concluso la serata, condotta da Bruno Gambarotta, conferendo così ulteriore eccezionalità all’evento, che vede una star tra i cantautori mondiali come Paolo Conte invitare una star mondiale della musica classica.
Il Premio Asti d’Appello, a cura della Biblioteca Astense, recupera un nome e un’idea originale degli anni sessanta: rimettere in gioco i romanzi giunti secondi e terzi ai maggiori premi letterari italianii e offrir loro una seconda chance, una sentenza d’appello. Il premio, promosso dall’Ente per il Turismo Astigiano e presieduto dallo scrittore Leonida Répaci, premiò Anna Banti per “Noi credevamo” e Italo Calvino per “Le cosmicomiche”.
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